Riflessioni sull’Utopia
Giulio Girardi– Maggio 2008
Vorrei che il discorso dell’Utopia entrasse a pieno titolo nel discorso sulla Filosofia della Liberazione: infatti l’ipotesi dell’Utopia e’ un’ipotesi feconda per la Liberazione Politica, importante capitolo della Filosofia della Liberazione.
D’altra parte, l’Utopia porta con sé due valutazioni. Una negativa, cioè può essere considerata un ostacolo alla costruzione di una società alternativa; ostacolo perché può distrarre l’attenzione dalla costruzione di una società scientificamente fondata. Ma può essere anche di stimolo, perché diventa un’ipotesi storica feconda, favorendo l’affermazione di una società alternativa, società completamente gestita dal popolo.
Diversamente dal comunismo scientifico, il comunismo utopico e’ un’ipotesi storica feconda, che può orientare la ricerca politica verso un socialismo reale, pur rimanendo nella sfera ideale.
I primi passi sono quelli di analizzare le aspirazioni profonde del popolo, che anelano alla propria autonomia e autogestione, con la sua caratteristica politica: non si tratta di anarchia, se per anarchia si intende il rifiuto dell’autorità. Rimane comunque valido il rifiuto dell’autorità quando non è legittimata dal popolo.
Autonomia significa che le decisioni importanti provengano dalla volontà distribuita del popolo stesso, a partire dall’ambito locale per espandersi a quello nazionale e poi a quello mondiale, in contrapposizione al potere detenuto da una minoranza che si e’ autoproclamata, come ad esempio succede con le multinazionali.
Il punto di partenza è quindi quello di partire dal livello locale, sia esso economico, politico o culturale.
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