Comunità cristiana di base San Paolo fuori le mura
Festività del 15 agosto 2007
I Co 15,54-58 (*)
54 Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
La morte è stata ingoiata per la vittoria.
55 Dov’è, o morte, la tua vittoria?
Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?
56 Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge.
Lc 12,16-21 (*)
16 Disse poi una parabola: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. 17 Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? 18 E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19 Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. 20 Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? 21 Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”.
È un peccato scendere da cavallo e coricarsi per morire
dice Sancho a don Chisciotte
Osservazioni preliminari.
Noi abbiamo fatto della Madonna una dea. Ci sono madonne per tutte le necessità della vita, madonne che piangono (madonne che ridono, no), perfino una madonna pellegrina che va in giro per le città d'Italia facendo propaganda per un partito.
Noi siamo riusciti a liberarci di tante scorie, a immetterci decisamente sul cammino della fede nuda perché abbiamo frequentato e frequentiamo questa comunità. La madonna era una ragazza normale di Nazareth. Come Gesù si è fatto veramente uomo con tutte le debolezze di un uomo tranne il peccato, così la madonna era una donna come le altre. Il suo distintivo, la fede (beata te che hai creduto), non era riconoscibile all'esterno. Lei non sapeva che cosa l’aspettasse, né dal lato del dolore né dal lato della gloria.
Non è facile ridimensionare la questione. Una statua pacchiana di madonna trafitta da spade difficilmente potrà essere rimossa, finché c'è una sola donna che ne trae conforto per il figlio morto in guerra o come esempio di grande umiltà. Il concilio parla della gloria di Maria, ma senza orpelli. Ci vuole tatto e pazienza per ridurre tutto alle debite proporzioni.
La madonna non è regina nel senso volgare del termine. Come del resto anche Dio, oltre che Padre può essere amico, amante, consolatore, madre, ecc. I termini possono essere svuotati di significato («Principesse», vedere l'esperienza di Lutte…). Anche se si tratta di un romanzo, don Chisciotte rappresenta uno che nonostante le sconfitte, rinnova sempre i suoi propositi.
Il profilo della madonna è stato scritto magistralmente da Luca nei primi due capitoli del suo Vangelo. Ma basta analizzare il Magnificat per fare un parallelismo con Lucia nell'episodio "Addio monti sorgenti dall'acque ed elevati al cielo; cime ineguali…” In conclusione il Manzoni dice appunto: “Di tal genere, se non tali appunto, erano i pensieri di Lucia…”. Le parole del Manzoni potrebbero essere ripetute dopo il magnificat...
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Nel corso del breve dibattito c'è stata una provocazione di uno dei presenti. Pur essendo largamente fuori tema ha contribuito a enucleare la questione e a chiarirla in negativo.
La provocazione era in sostanza la seguente: nel 2036 un meteorite dovrebbe impattare con la terra con conseguenze disastrose. Si salverebbero solo gli ultaricchi che potessero permettersi di starsene al sicuro su una navicella spaziale per alcuni mesi finché la vita sulla terra non tornasse alla sua routine.
Involontariamente questo fatto marginale ha provocato un approfondimento del discorso da parte di Giovanni.
Non è cristiano progettare il futuro (Lc. 12, 13-21). La santità di Maria consiste appunto nel vivere giorno per giorno. Il suoi Fiat, non solo il primo, hanno cambiato la storia.
La provocazione ha aiutato a capire un altro aspetto del messaggio evangelico: non solo non bisogna fare progetti per il futuro, ma non si vede nemmeno accumulare, perché c'è la morte in agguato: la morte è stata vinta ma per ora questa vittoria si manifesta soltanto in Cristo e in Maria.
Connesso con questo concetto c'è anche quello dell'accumulo non è cristiano. Non progettare il futuro, astenersi dall'accumulare, non basta. Il cristiano è un dissipatore. Il sole è un dissipatore. Dissipare in termine tecnico significa trasformare un'energia in un'altra che va dispersa. Significa accettare di perdere la vita un po' alla volta ma non perché c'è un nemico esterno un mostro, un drago, il male che vogliono eliminarci. La morte, come un virus, convive con noi. La morte è dentro di noi. Noi, dissipandoci, ci seppelliamo nella memoria degli altri.
Qualcuno si domanda che cosa sarà della comunità, siamo solo un piccolo gruppo sempre più ristretto. Se moriremo dissipandoci avremo adempiuto alla missione anche come comunità che non ha lo scopo di sopravvivere ad ogni costo.
Gesù è stato un dissipatore. Il Budda è stato un dissipatore: mentre stava morendo, i discepoli intorno piangevano. Allora lui ha aperto il pugno della mano e ha detto: ecco io non ho più niente da dare quello che avevo ve l’ho lasciato. Maria viveva giorno per giorno. E vivere nel quotidiano è il contrario di accumulare.
(*) Letture che sono servite da spunto
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