Peruibe, settembre 2006

 

Per farci perdonare di stare tanto a lungo in vacanza, abbiamo visitato per voi la Colonia Veneza, sul litorale di Peruibe (São Paulo). Sono le 10,30 del mattino. Il sole è alto e gagliardo. Il cancello spalancato ti apre il cuore: finalmente un posto senza filo spinato né elettrificato, senza cani furiosi. Qui, ho pensato, non si ha paura di niente, in barba a Freud, per il quale gli umani sono sempre disposti a cedere un pò di felicità in cambio di un pò di sicurezza. Parcheggiamo vicino al teatro-arena. Ci assale un impressione dolorosa: che non ci sia più nessuno. Morto il Frei Giorgio Callegari saranno tutti fuggiti abbandonando questa Pompei della foresta.

E invece, no. Da dietro un cespuglio di ficus, che da noi sarebbe coccolato o in vetrina e qui ha tutta l’aria di come se niente fosse, sbuca un bel giovanotto, che si presenta come Noberto Moura detto Toshiba. Piacere, Toshiba. Piacere, Romano. Toshiba però è apelido, un nomignolo. Romano, anche, sono di Lucca. Si offre per accompagnarci un’ora, due, tutto il giorno.

Ci rinfresca la memoria: “La prima pietra della costruzione dell’insieme di case, che saranno poi la Colonia Veneza, fu collocata la mattina del 9 marzo 1986 e la casa cominciò a funzionare il 3 novembre dello stesso anno su un’area di 12 mila metri quadrati. (…) Coloro che abitano questa regione sono nativi mescolati a immigranti che vengono da ogni parte del paese.

Colonia Veneza è anche una bella pensione. Può ospitare fino a 120 persone in camere da due, tre o quattro letti, tutte con bagno. C’è una sala per riunioni, un grande refettorio che può servire a volte per occasioni straordinarie come pranzi di nozze, convegni, ecc. Costo irrisorio.

INFORMAZIONI: foto, informazioni, prezzi in valuta brasiliana (1€=2,7R$).

  • www.coloniaveneza.com.br
  • e-mail a coloniaveneza@uol.com.br
  • oppure a info@progettomeninos.it, per sapere di più sul quarto viaggio in Brasile, organizzato per visitare la Colonia, la Scuola di Peruibe ei centri a San Paolo. Previste estensionituristiche al Parco Nazionale della Juréia Itatins. Questo viaggio è previsto per il prossimo novembre. Oppure la spiaggia di Peruibe con i chioschi…
  • telefonando a C.Scavia0524.60100

 

Il Recanto comprende pure: Una piscina (Bella piscina, più grande dentro che fuori, dico io), un vasto giardino, spazi tranquilli e molto accoglienti, una chiesina bianca…

Il Frei (Giorgio Callegari) diceva sempre che la Colonia era come una pianta con tanti rami.

Il fusto, cioè il Recanto Nova Veneza è formato da:

  • Panetteria, che è anche scuola di arte bianca
  • Laboratori di artigianato
  • Cucina che serve due pasti agli alunni (che alla sera vanno a casa loro).
  • Teatro de arena per le più varie rappresentazioni
  • Campo polisportivo
  • Attività pedagogichesecondo il metodo di Paulo Freire
  • Corale, scuola di musica…e altre iniziative che non ricordo.

I rami della pianta, sempre secondo il Frei Giorgio, sono:

  • La rivista O REVÉS DOAVESSO. Per iniziare c’è stato un finanziamento della Comunità Europea e la collaborazione della ONG Movimondo (Molisv), Arci-Area.
  • La Scuola Agro Ecológica de Peruibe (EFAEP, Escola Família Agro Ecológica de Peruibe).
  • Associação dos trabalhadores na transformação de banana de Peruibe (riducono la frazione utile di una determinata quantità di banana alla grandezza di una caramella. Utile per gli sportivi ecc.)
  • Acampamentos
  • CEPE, Centro Ecumenico de Pulicações e Estudos“Frei Tito de Alencar Lima”. L’ente ha come patrono il frate domenicano che è diventato simbolo di lotta per la giustizia e la libertà dl popolo brasiliano.

Per informazioni: visitare direttamente oppure scrivere, Praça da Sé, 158, VII piano, cod. avv. post. 01001-000, Telefono 005511.31069571 - indirizzo e-mail frei.tito@uol.com.br, oppure www.cepe.org.br

All’ora del pranzo i ragazzi sciamano nei viali, alcuni mi vedono con la macchina fotografica e capisco che devo accontentarli. Purtroppo sento anche un commento che avrei preferito non sentire.

  • Sono italiani - dice una bimba.
  • Come fai a saperlo.
  • Sono tutti vecchi.

 

Romano Baraglia e Lidia Arato

 

 

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