Cari amici della comunitá di San Paolo,
sono passati quasi quattro mesi da quando sono partito giorni destabilizzanti, ricchi di sfide e incontri.
Proprio due settimane fa sono tornato da São Luís (Brasile, capitale dello stato del Maranhão) dove sono andato per verificare l’andamento dei lavori di ristrutturazione della scuola Anjo da Guarda (per i quali voi avete contribuito
molto generosamente). Come vi avevo raccontato in tante occasioni, nella scuola Anjo da Guarda, periferia industriale di São Luìs, si svolge il programma governativo PETI ( = Programa de Erradicação do Trabalho Infantil ) per la lotta al lavoro infantile. Con il vostro contributo, con il contributo degli amici del quartiere e con la collaborazione di tante famiglie della periferia di São Luís, la scuola é stata ristrutturata e resa agibile in meno di tre mesi: i lavori sono cominciati poco dopo il mio arrivo in Brasile (febbraio 2006) e il 2 maggio le lezioni sono ricominciate.
E sono ricominciate sopra un pavimento di mattonelle e sotto un nuovo tetto di tegole !
Al termine dei lavori abbiamo fatto una festa con tutti i bimbi e le educatrici della scuola Anjo da Guarda, in cui idealmente siete stati invitati e ringraziati.
Nei mesi tra febbraio e maggio io e altri volontari abbiamo scattato foto per testimoniare i lavori di ristrutturazione e l'inizio delle lezioni tra i sorrisi di quei bimbi: le foto le hanno i miei genitori e una di queste domeniche le porteranno in comunitá per rendervi tutti partecipi !
Per quanto riguarda la mia vita, vivo a Fortaleza (Brasile, capitale dello stato del Ceará) ospite di una famiglia di un quartiere di periferia chiamato Bom Jardim.
E' singolare, i nomi di questi quartieri disastrati sono spesso i piú allegri e altisonanti: Bela Vista, Bom Futuro, Bom Successo, Conjunto Esperança (quartiere della speranza), Jardim das Oliveiras (giardino degli ulivi), Parque Presidente Vargas (un ex presidente del Brasile), Joao XXIII (papa Giovanni 23°), Floresta (foresta), Cidade 2000, Parque São Vicente (parco San Vincenzo)....
nomi che evocano speranze, parchi, santi, foreste, dove in realtá gli alberi sono pochi e le speranze anche. Fortaleza nel 2006 ha superato i tre milioni di abitanti, senza contare le migliaia di persone che non possiedono attestato di nascita né documenti di identitá: sono gli abitanti delle oltre 500 (cinquecento) favelas della cittá.
Migliaia di persone ogni anno giungono a Fortaleza, provenienti dalle zone rurali dove non c’é spazio per i piccoli agricoltori a causa della siccitá cronica e delle onnipotenti transnazionali della soia.
Io passo le mie giornate con i ragazzi di questi quartieri di periferia: la sera insegno fisica e matematica in un corso popolare pre-universitario; durante il giorno partecipo al progetto “Sim a vida, Não as drogas” ( = Sí alla vita, No alle droghe).
Il progetto “Sim a vida, Não as drogas” nasce dalla volontá di una organizzazione non governativa di Fortaleza per dare uno spazio ai giovani tra i 6 e i 16 anni, per incontrarsi, seguire corsi di terapia di gruppo, danzare capoeira, imparare a costruire vari oggetti: con l’aiuto di un maestro di capoeira, una insegnante specializzata in psicoterapia dell'infanzia e dell'adolescenza e vari giovani che abitano nelle vicinanze che, come me, aiutano volontariamente nel tempo libero.
Il mio ruolo in questo progetto “Sim a vida, Não as drogas” é insegnare danza contemporanea: i ragazzi mi hanno accolto con entusiasmo perché questo tipo di danza non é cosí diffusa come in Europa.
Insomma, sto lavorando gratuitamente, la mia giornata comincia e finisce con soddisfazione, e anche se le sfide non mancano e spesso non raggiungo i miei obiettivi ho tanta voglia di continuare.
Ah!
un grande in bocca al lupo al gruppo dei ragazzi
che tra un paio di mesi partirá per il Nicaragua:
siete riusciti a centrare un grande obiettivo
con perseveranza, lavoro, coraggio e fantasia.
Vi auguro buon viaggio
vi auguro "che ogni viaggio termini sempre lá dove ha avuto inizio: all'interno di noi stessi" (A. Moravia).
Massimo