Riflessione del gruppo Marconi-Magliana delle CdB di San Paolo
GIOVANNI 15, 15
“ Non vi chiamo più servi, perché il servo
non sa quello che fa il suo padrone;
ma viho chiamati amici, perché tutto
quello che ho udito dal Padre
l’ho fatto conoscere a voi”.
Non si può essere né sentirsi liberise si è in una situazione di schiavitù.
Se hai un padrone, non hai amici.
Hai solo la compagnia della paura.
Ecco, ha abolito il Dio-padrone, ha superato il Dio delle religioni.
Avrebbe potuto essere e restare una bella dichiarazione di affetto;
certo, non cosa da poco, anche perché detta e fatta dal Maestro e Signore.
“voi mi chiamateSignore e Maestro e dite bene, perché lo sono”.
Ma sarebbe finita lì; magari la si poteva anche raccontare:
il nostroRabbì ci chiama amici, egli mangia e beve e scherza con noi
(tra l’altro glielo rinfacciavano abbondantemente: “tu mangi e bevi
con i pubblicani e i peccatori”).
Dice: “vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito
dal Padre, l’ho fatto conoscere a voi”.
Ha s-velato Dio: una operazione complicata; la tradizione nella quale
viveva , pensava e credeva era quest’altra:
“Non avvicinarti, togliti i calzari” (dal roveto ardente);
“ Quando passerà la mia Gloria, Io ti porrò
nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano,
finché sarò passato. Poi toglierò la mano
e tu vedrai le mie spalle” (sul monte Sinai).
Ha tolto il velo della religione al Dio dei cieli.
Allora possiamo guardarlo in faccia e ri-conoscerlo e dargli del tu
e, persino, discutere con lui.
Ci ha liberati anche per questo.
Ed è per questo che siamo diventati amici: non ci ha chiamati soltanto;
ci ha fatti amici di Dio.
In seguito, attraversando , solo, il buio tremendo della lontananza e
della privazione di Dio-suo-padre (Eloi, Eloi lemà sabactàni”),
ha fatto Dio-amico-dell’uomo.
Certo, questo non è senza conseguenze per noi; non può essere
senza conseguenze per le Chiese!
Non è banale, perché non è religioso. E deve poter lasciare il segno.
Essere un “sacramento” nella storia degli uomini e delle donne
di questo nostro tempo.
E in effetti lo è: sono infatti gli uomini e le donne di ogni tempo
i “segni” di Dio nella storia: “perché IO ho avuto fame e voi mi avete
dato da mangiare.... nudo e mi avete vestito”.