|
Comunità cristiana di base di san Paolo ELUANA: RISPETTIAMO IL SUO MARTIRIO Di fronte al martirio di Eluana Englaro, il cui corpo il governo italiano sta cinicamente strumentalizzando per farsi riconoscere “affidabile” dalla gerarchia cattolica e per attentare alla stessa legalità repubblicana, vogliamo qui esprimere la nostra opinione sull’aspetto etico, ed evangelico, della vicenda.
Noi riteniamo gravissimo che il governo abbia approfittato di un dramma umano per accreditarsi con la Santa Sede e con la Conferenza episcopale italiana come devoto esecutore dei loro desideri, favorendone spregiudicatamente il tentativo di imporre all’intera società la loro visione etica come l’unica degna di un paese civile. In tal modo, è stata umiliata e svuotata la laicità di uno Stato ove pur esistono anche altre visioni etiche, filosofiche e religiose, egualmente degne e rispettabili.
Ma più fermo ancora è il nostro dissenso contro le gerarchie ecclesiastiche che sponsorizzano una campagna scandalosa tesa ad equiparare ad un omicidio la scelta della famiglia Englaro - confortata dalle massime istanze giurisdizionali della Repubblica Italiana - di far staccare il sondino che da 17 anni tiene in vita, artificialmente, Eluana. Immemori che lo stesso Catechismo della Chiesa cattolica affermi l’insostenibilità dell’ “accanimento terapeutico”, la Cei e il Vaticano hanno deciso di guidare una crociata fondamentalista autoproclamandosi “difensori della vita”. Un deplorevole atteggiamento, quello di tali prelati, che ci viene spontaneo commentare con le parole di Gesù: ”Caricano sulle spalle della gente pesi che essi non toccano nemmeno con un dito” (Matteo 23, 4).
Di fronte a tale violenza, noi vogliamo esprimere a Beppino Englaro e alla sua famiglia il nostro rispetto, il nostro affetto, la nostra solidarietà, certi che Dio benedirà la loro scelta per Eluana, anche se condannata dalle gerarchie ecclesiastiche. Del resto, molte e molti cattolici non si riconoscono nella durezza anti-evangelica manifestata dall’episcopato in questa occasione.
La Comunità cristiana di base di san Paolo
Roma, 8 febbraio 2009
|
|