Comunità Cristiana di Base di san Paolo – Roma

Eucarestia del 27 maggio 2012

 

comprendere e rendersi comprensibili

 

Canto iniziale:

Io sarò con te – pag. 34

 

Introduzione al tema

 

Letture

 

Da “Gli ultimi tempi” di Ernesto Balducci

La nostra società è piena di celebrazioni, è sostanzialmente necrofila perché non riesce a pensare se non in termini di passato, mentre il futuro che incombe attende risposte creative, le quali non possono esserci se noi non nobilitiamo la lingua di tutti gli uomini; cioè se non siamo in grado di dare messaggi che ciascuno ascolti con la convinzione di averli ascoltati nella propria lingua. Questo è il miracolo che deve avvenire. “E perché ascoltando, ciascuno ascolta nella propria lingua?”. Ecco il miracolo che deve avvenire. Non possiamo camuffarci e nemmeno possiamo negare tutto ciò che ci è stato trasmesso, ma se noi parliamo secondo lo Spirito parliamo in modo tale che la nostra parola, pur essendo quella che è, collocata in una certa forma nella molteplice storia delle lingue umane, trasmette qualcosa che ciascuno raccoglie secondo la propria lingua. Abbiamo bisogno di questo miracolo perché l’alternativa è la crescita della paura.

 

Atti 2, 1-11

Quando venne il giorno della Pentecoste, i credenti erano riuniti tutti insieme nello stesso luogo. All’improvviso si sentì un rumore in cielo, come quando tira un forte vento, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Allora videro qualcosa di simile a lingue di fuoco che si separavano e si posavano sopra ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e si misero a parlare in altre lingue, come lo Spirito Santo concedeva loro di esprimersi.

A Gerusalemme c’erano Ebrei, uomini molto religiosi, venuti da ogni parte del mondo. Appena si sentì quel rumore, si radunò una gran folla, e non sapevano cosa pensare. Ciascuno infatti li sentiva parlare nella propria lingua, per cui erano pieni di  meraviglia e di stupore e dicevano: «Questi uomini che parlano sono tutti Galilei? Come mai allora li sentiamo parlare nella nostra lingua nativa? Noi apparteniamo a popoli diversi: Parti, Medi e Elamiti. Alcuni di noi vengono dalla Mesopotamia, dalla Giudea e dalla Cappadocia, dal Ponto e dall'Asia, dalla Frigia e dalla Panfilia, dall'Egitto e dalla Cirenaica, da Creta e dall’Arabia. C’è gente che viene perfino da Roma: alcuni sono nati ebrei, altri invece si sono convertiti alla religione ebraica. Eppure tutti li sentiamo annunziare, ciascuno nella sua lingua, le grandi cose che Dio ha fatto».

 

Giovanni 20, 19-22

La sera di quello stesso giorno, il primo della settimana, i discepoli se ne stavano con le porte chiuse per paura dei capi ebrei. Gesù venne, si fermò in piedi in mezzo a loro e li salutò dicendo: «La pace sia con voi». Poi mostrò ai discepoli le mani e il fianco, ed essi si rallegrarono di vedere il Signore.

Gesù disse di nuovo: «La pace sia con voi. Come il Padre ha mandato me, così io mando voi». Poi soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo».

 

Per queste letture…

….ringraziamo il Signore

 

Silenzio di riflessione

 

Commento del gruppo

 

Commenti dei presenti

 

Preghiere dei presenti

 

Presentazione della colletta

 

Canto durante la colletta:

Metti in circolo il tuo amore – pag. 46

 

Canone e frazione del pane:

Spirito e relazione – n. 60

 

Padre nostro (secondo Luca 11, 2-3)

Padre,

fa’ che tutti ti riconosciamo come Dio,

fa’ che il tuo regno venga.

Dacci ogni giorno il pane necessario,

perdonaci i nostri peccati

perché anche noi perdoniamo

a chi ci ha offeso,

e fa’ che non cadiamo nella tentazione.

Amen

 

Scambio di pace

 

Canto durante la condivisione del pane e del vino:

Pentecoste – pag. 57

Comunicazioni dei presenti

 

Canto finale:

Eppure il vento soffia ancora – pag. 21