Comunità Cristiana di Base di san Paolo - Roma, Eucarestia
del 6 ottobre 2013
Canto:
Dio è morto pag. 16
Pensiero
iniziale:
“Davanti a me ci sono soltanto distruzione e violenza, dovunque processi e contese. Le leggi non sono più rispettate, la giustizia non è ben applicata. Il malvagio raggira il giusto e i giudizi sono falsati” - Abacuc 1, 3-4
Ascolto
Introduzione al tema
Esodo 17, 3-7
“Ma in quel luogo il popolo soffriva una gran sete.
Continuò a protestare contro Mosé e disse: “Perché ci
hai fatto uscire dall’Egitto? Vuoi farci morire di sete noi, i nostri figli, il
nostro bestiame. Allora Mosé implorò l’aiuto del
Signore: che cosa devo fare per questo popolo? Ancora un po’ e mi uccideranno a
colpi di pietra!
Il Signore rispose: “Passa davanti al popolo, porta
con te il bastone con cui hai colpito l’acqua del Nilo. Là sul monte Oreb io starò davanti a te su una roccia: tu colpirai
quella roccia e da essa uscirà acqua. Così il popolo potrà bere. Mosè eseguì il
comando del Signore davanti agli anziani d’Israele. Quel luogo fu chiamato
Massa e Meriba (che vuol dire prova e litigio) perché
gli Israeliti avevano protestato e avevano messo alla prova il Signore dicendo:
“Il Signore è in mezzo a noi sì o no?”
Romani 4, 13-14
“Dio promise ad Abramo che i suoi discendenti
avrebbero avuto in eredità il mondo intero. Questa promessa fu fatta non perché
Abramo avesse ubbidito alla legge ma perché Dio l’aveva considerato giusto a
motivo della sua fede. Se gli eredi fossero quelli che ubbidiscono alla legge di
Mosé, la fede diventerebbe inutile e la promessa di
Dio non avrebbe alcun senso.”
Giovanni 8, 31-37
“Gesù disse a quelli che avevano creduto in lui:
“Se rimanete ben radicati nella mia parola, siete veramente miei discepoli.
Così conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi.” Quelli risposero: “Noi
siamo discendenti di Abramo, e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come fai
a dire: diventerete liberi?” Gesù replicò: “Io dichiaro questo: chi pecca è
schiavo del peccato. Uno schiavo non appartiene alla famiglia per sempre. Un
figlio invece, sì. Dunque, se il Figlio vi renderà liberi, sarete veramente
uomini liberi. Lo so che siete discendenti di Abramo. Eppure cercate di
uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi.”
L’Utopia di Eduardo Hughes Galeano
Lei è all’orizzonte.
Mi avvicino di due passi,
lei si allontana di due passi.
Cammino per dieci passi e
l’orizzonte si sposta
dieci passi più in là.
Per quanto io cammini,
non la raggiungerò mai.
A cosa serve l’utopia?
Serve proprio a questo: a camminare.
Per queste letture…
….ringraziamo il Signore
Riflessione
Silenzio
di riflessione
Commento
del gruppo
Altri
commenti
Momento
penitenziale
Fratelli
nella speranza noi vi chiediamo perdono: noi dimentichiamo sempre i giorni della
morte, quella annunciata e quella giunta per acqua.
Non
conosciamo i giorni delle attese, delle paure, i giorni dell’acqua sul mare
nero.
Vi
accogliamo coi reticolati delle prigioni costruite per difendere i nostri
privilegi.
Le
vostre attese di futuro sono per noi inconfessabili paure: vi chiediamo di
aiutarci a riconoscere nel vostro il nostro destino, nella vostra la nostra
speranza, perdonate la miseria dei nostri egoismi.
Dateci
la forza di lottare per il vostro diritto di vivere in pace sulla terra, madre
comune senza frontiere.
Colletta
Canto durante la colletta
: La strada pag. 41
Memoria
della cena del Signore
Preghiera eucaristica
Ancora
sulla strada
Oggi, Signore, è per noi
un giorno di quarant’anni, un giorno che vogliamo
antico e nuovo, di fede, di speranza, di memoria.
Memoria anche di quell’impalpabile realtà che
chiamiamo Spirito.
Ma è l’incontro con Gesù che segna la nostra storia
ogni volta che incrociamo le storie marginali delle
vittime
della violenza quotidiana, dell’oppressione, del
potere, di tutti i poteri.
In questo luogo abbiamo incontrato le diversità che
ci arricchiscono,
le esperienze che ci interrogano, le testimonianze
che ci danno speranza.
La speranza che vivevano in Palestina i compagni e
le compagne di strada
di quel Gesù che annunciava la giustizia e la
libertà dei figli di Dio.
Anche quando intorno alla mensa, circondato
dall’amore
e dalla paura dei suoi amici li invitò a
condividere il suo percorso d’amore verso i fratelli.
Quando prese il pane, lo spezzò e lo diede loro
dicendo:
“Prendete e mangiate, questo è il mio corpo”
E quando preso il vino lo bevve insieme a loro
dicendo:
“ Prendete e bevetene
tutti, questo è il mio sangue”.
E ripetete questo gesto in memoria della mia vita:
delle mie parole, delle mie opere.
Parole di un fratello che ci invita a dire:
“Padre nostro….
Scambio di un segno di
pace
Condivisione del pane e
del vino
“Viene il momento in cui l’adorazione di Dio non
sarà più legata a questo monte o a Gerusalemme; viene un’ora, anzi è già
venuta, in cui gli uomini adoreranno il padre guidati dallo spirito e dalla verità
di Dio.” Giovanni 4, 22-23
Canto durante la
condivisione del pane e del vino: Siamo arrivati pag. 70
Comunicazioni
“Non vi so dire se Dio c’è o no,
voglio sapere che cosa sperate. Sono io che domando: che cosa sperate? Se voi
avete una speranza timida, Dio non esiste. Se voi non sperate niente, Dio non
c’è. Se voi non sperate niente e andate in chiesa per pregare Dio, il vostro
Dio è un idolo, perché il volto di Dio è la misura stessa della vostra
speranza”. (Ernesto Balducci, Pensieri per un giorno).