Comunità Cristiana di Base di san Paolo - Roma, Eucarestia del 4 marzo
2012
28
febbraio: i buoni maestri
Inizio
Canto
iniziale: non voglio più avere da voi -
pag. 53
Pensiero iniziale – Non
esiste una ricerca di Dio che esula dalla ricerca della sua immagine, donna o
uomo che sia. Non c’è un andare verso Dio che prescinde dall’andare verso
quella umanità incarnata da Gesù (Elizabeth Green)
Ascolto
Introduzione al tema
Isaia 58,
6-7
E’ piuttosto questo il
digiuno che voglio:
sciogliere le catene
inique;
togliere i legami del
giogo,
rimandare liberi gli
oppressi e spezzare ogni giogo?
Non consiste forse nel
dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in
casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che
vedi nudo,
senza distogliere gli
occhi da quelli della tua carne?
Giovanni
5, 31-36
Voi avete mandato a
interrogare Giovanni, ed egli ha testimoniato a favore della verità.
La testimonianza di un
uomo a me non serve, ma ve la ricordo perché possiate salvarvi.
Giovanni era la
lampada accesa per illuminarvi, ma voi vi siete entusiasmati della sua luce
solo per un po’ di tempo.
A mio favore c’è una
testimonianza più grande di quella di Giovanni: le opere che io faccio, le opere
che il padre mi ha dato da compiere testimoniano a mio favore. Esse dimostrano
che il padre mi ha mandato.
Lettera
al Manifesto dell’ 1/3/2012
Giulio Girardi ci ha accompagnati negli anni 70,
nella Piombino operaia, con la sua ricerca rigorosa e serena, mai mediata nella
nostra esperienza stringente di cristiani, donne e uomini alla ricerca dei
“segni dei tempi” che il Concilio Vaticano II aveva messo in cammino.
Ci ha accompagnato negli anni belli della
ricerca di fede e di un personale e comunitario impegno sociale e politico come
Comunità cristiana di base e Cristiani per il socialismo.
Ci ha accompagnato ad affrontare i nodi stretti,
mai sciolti, di una formazione cattolica che voleva e sentiva il bisogno
impellente di vivere un cristianesimo libero da dogmi e ideologie.
Ci ha accompagnato in un “immaginario
rivoluzionario” che sentiva, al di là dei confini geografici, la liberazione di
popoli, culture e coscienze come condizione per contrastare i processi di
globalizzazione che annullano in un indistinto, i singoli e le grandi masse.
Poi abbiamo perso i contatti, ma non i contorni
e i contenuti del suo lavoro teorico e di testimone.
Abbiamo guardato più in là, valorizzando il
passato, non solo come memoria, ma come tempo vissuto con armonia e passione
alla ricerca di nuove domande.
Oggi ti abbiamo ritrovato sul saggio sentiero
che ci hai indicato di ascolto, senso critico, impegno quotidiano.
Una tenera carezza.
Per queste letture…
….ringraziamo il Signore
Riflessione
Silenzio di riflessione
Commenti del gruppo
Commenti dei presenti
Momento
penitenziale
Silenzio di preghiera
Preghiere dei presenti
Colletta
Presentazione della colletta
Canto
durante la colletta:
Costruiamo
un mondo nuovo - pag. 14
Memoria della cena del Signore
Canone e frazione del pane
Fare
memoria di Gesù oggi per noi significa ricordare
che anche Giulio
ha insegnato nel tempio e ne è stato scacciato,
ma la sua
parola ha continuato a germogliare;
che anche
Elizabeth ha annunciato una difficile promessa
che vive
nel cuore delle donne e interroga gli uomini di buona volontà.
Per loro e
per noi Gesù, nella notte in cui fu tradito,
desiderò
mangiare con le sue amiche e con i suoi amici
e, alla
fine della cena,
prese il
pane e lo condivise con loro,
come segno
di amore partecipe;
allo
stesso modo prese il vino e tutti ne bevvero
come segno
di speranza e impegno per il futuro.
Consapevole
delle sue scelte di vita,
negò così
la logica del sacrificio
e si
consegnò al potere che lo uccise.
Ogni volta
che ricordiamo le sue parole
Ricordiamo
i suoi gesti di denuncia e d’amore
E ci
rivolgiamo al padre …
Padre nostro
Scambio di pace
Pensiero
per la cena del Signore:
Solo degli uomini liberi possono scegliere Dio
liberamente. Solo degli uomini capaci di amare umanamente possono amare Dio.
(Giulio Girardi)
Condivisione del pane e del vino
Canto
durante la condivisione del pane e del vino:
Preghiera
di un contadino - pag. 61
Comunicazioni
dei presenti
A
conclusione della nostra assemblea canteremo 4 marzo
Canto finale: 4 marzo 1943
Dice
che era un bell'uomo
e veniva, veniva dal mare...
parlava un'altra lingua...
però sapeva amare;
e
quel giorno lui prese mia madre
sopra un bel prato..
l'ora più dolce
prima di essere ammazzato.
Così
lei restò sola nella stanza,
la stanza sul porto,
con l'unico vestito
ogni giorno più corto,
e
benché non sapesse il nome
e neppure il paese
m'aspetto' come un dono d'amore
fino dal primo mese.
Compiva
sedici anni quel giorno
la mia mamma,
le strofe di taverna
le cantò a ninna nanna!
e
stringendomi al petto che sapeva
sapeva di mare
giocava a far la donna
col bimbo da fasciare.
E
forse fu per gioco,
o forse per amore
che mi volle chiamare
come nostro signore.
Della
sua breve vita, il ricordo,
il ricordo più grosso
e' tutto in questo nome
che io mi porto addosso.
E
ancora adesso che gioco a carte
e bevo vino
per la gente del porto
mi chiamo Gesù bambino.
E
ancora adesso che gioco a carte
e bevo vino
per la gente del porto
io sono Gesù bambino.