Comunità Cristiana di Base di san Paolo - Roma, Eucarestia del 3 aprile 2011

 

accoglienza

Canto iniziale:

Esci dalla tua terra – pag. 22

 

Pensiero iniziale:

Quando gli esseri umani vanno verso l'altro o l'altra, intrecciando tra di loro relazioni basate non sulla prevaricazione bensì sul servizio, diventano immagine dell'agire di Dio nel mondo.

(da Elizabeth Green)

 

Introduzione al tema

 

Letture

 

Levitico 19, 33-34

Quando uno straniero si stabilirà nella vostra terra non opprimetelo; al contrario, trattandolo come se fosse uno dei vostri connazionali, dovete amarlo come voi stessi. Ricordatevi che anche voi siete stati stranieri in Egitto. Io sono il Signore vostro Dio.

 

Rut 1, 14-17

Ma esse ripresero a piangere. Poi Orpa salutò la suocera, la baciò e tornò a casa sua. Rut invece rimase con lei. Noemi le disse:

- Tua cognata è tornata dal suo popolo e dai suoi dèi. Vai anche tu con lei.

Ma Rut rispose:

- Non chiedermi più di abbandonarti! Lasciami venire con te. Dove andrai tu verrò anch’io; dove abiterai tu abiterò anch’io. Il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio. Dove tu morirai, morirò anch’io e lì sarò sepolta. Il Signore dovrà punirmi se io ti lascerò. Solo la morte potrà separarmi da te.

 

Annamaria Rivera – dal libro “La Bella, la Bestia e l’Umano” - Sessismo e razzismo senza escludere lo specismo

Il termine sessismo, che oggi ci appare ovvio ed evidente, ha una storia piuttosto recente. Infatti, è stato coniato e definito nel corso degli anni sessanta nell’ambito del movimento studentesco nordamericano. Il vocabolo e il concetto furono modellati per analogia con razzismo: come è razzista chi reclama e giustifica la supremazia di una “razza” su un’altra, così è sessista chi proclama e giustifica la supremazia di un sesso sull’altro. Con “sessismo” si intendeva sottolineare, insomma, il parallelismo fra i meccanismi, i dispositivi, le strutture che reggono i due sistemi di valorizzazione, discriminazione e subordinazione, entrambi per lo più basati, se non su espliciti argomenti di tipo biologico, comunque su processi di naturalizzazione.

Possiamo aggiungere che i due sistemi sono accomunati anche dal fatto che il linguaggio, le pratiche discorsive, simboliche e sociali danno per scontato che il referente, il normale, il generale, l’umano si incarnano nel noi: il noi maggioritario, il gruppo o la “razza” dominante, nel caso del razzismo; il noi maschile, ugualmente dominante, nel caso del sessismo. Perciò il noi – maschile e maggioritario – possiede anche il potere di definizione: è esso che si definisce universale e che definisce gli altri e l’altro genere come particolari; è esso che elabora e riproduce le rappresentazioni e le norme alla base delle gerarchie fra i sessi e fra maggioranze e minoranze.

A tal proposito, basta dire la spudoratezza con la quale si è definito suffragio universale un sistema nel quale le donne non avevano il diritto di voto: in Italia e in Francia sarà loro esteso solo nel 1946. Anche a tal proposito è possibile cogliere qualche analogia fra le relazioni di genere e le relazioni interetniche: in vari paesi europei, in Italia soprattutto, si definisce sistema democratico quello che esclude dal diritto di voto e di partecipazione politica, e di altri diritti di cittadinanza, coloro che non hanno il requisito della nazionalità del paese ove risiedono e nel quale, in casi numerosi, sono anche nati o cresciuti.

 

 

Matteo 15, 21-28

Poi Gesù andò via di là e si ritirò dalle parti di Tiro e Sidone. Una donna cananea che veniva da quella regione si presentò a Gesù gridando:

- Signore, Figlio di Davide, abbi pietà di me! Mia figlia sta molto male, uno spirito maligno la tormenta.

Ma Gesù non rispondeva nulla. Si avvicinarono allora i suoi discepoli e gli dissero:

- Mandala casa, perché continua a venirci dietro e a gridare.

Gesù disse:

- Io sono stato mandato soltanto per le pecore sperdute del popolo d’Israele.

Ma quella donna si metteva davanti a lui in ginocchio e diceva:

- Signore aiutami!

Allora Gesù rispose:

- Non è giusto prendere il pane dei figli e buttarlo ai cagnolini.

E la donna disse:

- E’ vero, Signore. Però, sotto la tavola, i cagnolini possono mangiare le briciole che cadono dai loro padroni!

Allora Gesù le disse:

- O donna, davvero la tua fede è grande! Accada come tu vuoi.

E in quel momento sua figlia guarì.

 

Per queste letture…

….ringraziamo il Signore

 

Silenzio di riflessione

Commenti

 

Preghiera del gruppo

Preghiere dei presenti

 

Presentazione della colletta

Canto durante la colletta:

Il pescatore – pag. 31

 

Canone e frazione del pane:

Chi sei? – n. 47

 

Padre nostro

Scambio di pace

 

Canto durante la condivisione del pane e del vino:

Metti in circolo il tuo amore – pag. 46

 

Comunicazioni dei presenti

 

Pensiero finale:

Continuate a volervi bene, come fratelli e sorelle. Non dimenticate di ospitare volentieri chi viene da voi. Ci furono alcuni che, facendo così, senza saperlo ospitarono degli angeli.

(dalla lettera agli Ebrei 13, 1-2)